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Le posate: storia e linguaggio segreto. - Segni Particolari

Le posate: storia e linguaggio segreto.

di Simona Pruiti Ciarello

Con il termine Posata si intende principalmente un utensile che serve per mangiare o cucinare evitando il contatto tra il cibo e le mani. Le posate si dividono in due categorie: quelle da tavola, usate appunto per mangiare e quelle da servizio, usate per la preparazione e il servizio.

Con questa definizione essenziale e precisa di Wikipedia avrete ben capito di cosa si parlerà oggi. Questa volta ho rivolto l'attenzione ad un oggetto di uso quotidiano. 

Anche in questo caso tutti noi abbiamo il Servizio con la S maiuscola, riposto per bene in un cassetto e utilizzato solo nelle grandi occasioni. La posata è però qualcosa che fa parte del nostro quotidiano e viene quasi data per scontata, andiamo quindi a dedicargli qualche riga. 

Anche su questo argomento c'è davvero tantissimo da raccontare, chicche di bon ton, linguaggio segreto delle posate e molto altro, io però cercherò di essere essenziale e non dilungarmi troppo.

 

Dove nascono - accenni storici

Le posate iniziano a circolare in Francia e in Italia intorno al XVII sec., nel 1851 Michel de Montaigne, durante infatti un suo viaggio in Italia, annotò l'uso quotidiano di una forchetta individuale con due rebbi (denti), sistemata tra due salviette insieme al pane, a un cucchiaio e a un coltello. Questo accenno storico è un po' il riassunto di quando si inizia a parlare di utilizzo vero e proprio delle posate a tavola, anche perché ci sono dei riscontri storici diversi per ogni singola posata, e addirittura per la forchetta stessa, che prima era a due punte(rebbi) e poi solo nel 1770, sotto il regno di Ferdinando IV di Borbone, si parlerà di forchetta a 4 punte come la conosciamo noi al giorno d'oggi. 

Le primissime posate furono però i coltelli, comparsi già a partire dall'età della pietra, anche se poi saranno i Romani a servirsene per primi a tavola. Da qui fino al Cinquecento ne continuerà un uso molto limitato unicamente da parte delle famiglie più agiate.

Arrivando invece ai giorni nostri e di posate ormai ne esistono di tutti i tipi, principalmente si dividono in base alla pietanza: abbiamo quindi il coltello per la carne e quello per il pesce, il cucchiaio per i brodi e quello per le zuppe, i cucchiaini per il tè, per il caffè o per i dolci. Insomma chi più ne ha più ne metta.
Se quindi hai in programma una super cena a più portate, e se disponi di tutta l’attrezzatura, puoi davvero sbizzarrirti e stupire cosi i commensali. Se invece non sei uno troppo attento ai dettagli e ami l’arte dell’arrangiarsi meglio lasciare stare, tra gli ospiti potrebbe sempre essere nascondersi l’intenditrice… e poi apriti oh cielo!

Galateo a tavola

Secondo il galateo, la posate si tengono dalla parte alta del manico e si muovono con dei gesti giusti e a misura, sempre dal piatto alla bocca, senza ovviamente causare rumore.
La forchetta a sinistra, coltello e cucchiaio a destra, le posatine da frutta e dolce davanti ai bicchieri.
Sopra alle forchette va l'eventuale piattino del pane, il tovagliolo invece si piega semplicemente a rettangolo o a triangolo e si posiziona a sinistra, tranne qualche eccezione al centro sopra il piatto.
Altra regola da non dimenticare, la forchetta deve essere tenuta con la mano destra, tra il pollice e l’indice, mentre quando si è nell'atto di tagliare la si passa alla mano sinistra e, con la stessa mano andremo ad inforcare il cibo tagliato per poi portarlo alla bocca, senza mai posare il coltello o cambiare mano. 

Il linguaggio segreto delle posate

Ultimo aspetto secondo me davvero curioso e molto interessante, di cui vi ho fatto alcune foto per rendere ancora più chiaro il concetto, è il linguaggio delle posate durante e dopo il pasto.
Le posate in base alla loro posizione ci svelano dei messaggi e dobbiamo saper interpretarli ma soprattutto farli interpretare a chi si è occupato del servizio, stando molto attenti a queste semplici regole.

Abbiamo quindi scoperto un nuovo linguaggio, possiamo comunicare attraverso il modo in cui riponiamo le posate. Nella vita non si sa mai, occorre sempre farsi trovare pronti.

  

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